Acqua e terra: un legame dalle origini lontane
Prati umidi e foreste primigenie
Prima degli insediamenti umani il territorio di Bressanvido era costituito da ambienti sortumosiRistagno o affioramento di acqua dal suolo. palustri e prati umidi circondati da densi boschi di salici, ontani neri e pioppi, mentre nelle zone più rialzate e meno umide le foreste primigenie erano dominate dalle grandi farnie che caratterizzavano la vegetazione forestale della Pianura Padano-Veneta.
Epoca romana
In epoca romana vengono realizzate alcune strade secondo il caratteristico reticolo ortogonale e l’attuale Strada Napoleonica, che porta da Poianella fino a Villa Mezzalira, ne rappresenta un antico asse viario.
Braidum Sancti Viti
La storia di Bressanvido, battezzata Braidum Sancti Viti ovvero “fondo rurale di San Vito”, è profondamente legata alla presenza dei monaci benedettini dei Santi Felice e Fortunato di Vicenza, proprietari della zona a partire dal 975 d.C. e insediati nell’antico convento ora divenuto Villa Mezzalira.
Durante gli ultimi secoli del Medioevo i monaci provvedono a bonificare i terreni creando una rete di roggeCanale artificiale proveniente generalmente da un corso d'acqua più ampio e utilizzato per l'irrigazione o per alimentare mulini ad acqua e piccole centrali elettriche. Leggi per il drenaggio delle acque che permette di mettere a coltura e sfruttare per il foraggio questa fertilissima campagna.
L’acqua come risorsa preziosa
A partire dalla metà del Cinquecento, Bressanvido inaugura la sua storia moderna trasformando il proprio rapporto con le acque di risorgiva: l’espressione di una natura indomabile diviene una risorsa preziosa e un’importante fonte di ricchezza ambientale.
É in questo periodo, infatti, che il governo ducale di Venezia istituisce la Magistratura delle Acque che permetterà la creazione di rogge e canali di scolo utili all’irrigazione, la costruzione di ponti, le opere di difesa degli argini e quelle di pulizia del letto del Brenta e dei canali esistenti. La creazione di una disposizione razionale delle rogge permette ai proprietari dei terreni di far funzionare le ruote di mulino, irrigare le coltivazioni e convogliare l’acqua delle inondazioni, dando così origine a molte delle rogge tuttora presenti nel paesaggio della fascia delle risorgive.
Ieri, oggi e domani
Agli inizi dell’Ottocento i decreti napoleonici mettono fine alla proprietà dei monaci benedettini a Bressanvido e, con il successivo dominio austriaco, il monastero diviene Villa del Viceré, proprietà dell’arciduca Ranieri d’Austria; a inizio Novecento questo edificio ricco di storia viene infine acquisito dagli attuali proprietari guadagnando il nome odierno di Villa Mezzalira.
Il paesaggio attuale risente degli effetti dell’urbanizzazione e dello sfruttamento del territorio, uno scenario che ha visto nel tempo l’eliminazione di molte alberature di gelsi, aceri campestri, noci italici che fungevano da sostegno per le viti e fornivano ombra al lavoro manuale nei campi; nella zona esisteva inoltre una moltitudine di fossati per lo scolo delle acque in eccesso e l’irrigazione, un tempo risorgive attive che oggi hanno perso la loro funzionalità a causa dell’abbassamento della falda, dovuto all’utilizzo sempre più massiccio dell’acqua per scopi civili e industriali.
Oggi, nonostante le profonde trasformazioni, la zona delle risorgive di Bressanvido conserva un importante pregio ambientale e paesaggistico, oggetto di attività di ripristino, tutela e valorizzazione.
Linea temporale
Alcuni passaggi storici che hanno segnato l’evoluzione di queste zone